
Via Carcere
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Cortili Medioevali
Via Faranna - quartiere ebraico

Calascibetta, durante il XIV secolo, vide sviluppare il suo nucleo urbano attorno a tre aree ben divise:
1)all’interno del nucleo medievale, nella parte più alta del centro abitato e circondato da muri, torri e strapiombi sul fondovalle;
2)ubicato nella parte più a valle dell’attuale centro urbano, nelle vicinanze dell’ospedale di S.Barbara;
3)nuovo quartiere ebraico fuori dalle mura della città medievale e lontano dai cristiani.
Siamo nel XIV secolo quando nella collinetta detta della Giudea vi abitavano 25 famiglie ebree. Esperti nel commercio e nei lavori in ferro, vivevano in quartieri esclusivi per la loro gente, chiamati in dialetto a Calascibetta “iudia”.
Gli ebrei occuparono Via Borgo (attuale via Roma) fino alla fine del 1800. Il centro di culto era la sinagoga, chiamata generalmente Meschìta.
La sinagoga di Calascibetta sembra essere stata individuata in una casa in Via Giudea oggi adibita a magazzino, mentre in precedenza fu dismessa da chiesa cristiana. Nei pressi della sinagoga vi era la fontana per le rituali abluzioni prima di entrare nella sinagoga. Attualmente la stessa fontana si individua con il bevaio di Via Giudea alta, composto da una vasca circolare monolitica, in pietra di cutu.
Via Soprana 
Il cortile di via Soprana si inserisce nell’area laterale esterna all’antico castello Marco. Il ruolo dell’agglomerato medievale era quello sussidiario dell’antico maniero. Lo stesso quartiere nasce in periodo arabo e ne sono testimonianza le vie tortuose che convergono in questo cortile.
Via Balata, via Spirito Santo e Via S.Agata costituiscono un esempio tipico dell’urbanistica araba. Il Castello Marco posto a quota superiore e a pochi metri dal cortile di via Soprana era caratterizzato dalla presenza di mura fortificate, con feritoie a strapiombo sotto la rocca sottostante.
Grotta di via Pietro d'Aragona
La grotta probabilmente era un’antica chiesa bizantina rupestre all’interno, infatti, di fronte alla porta d’accesso, presenta ancora una nicchia sormontata da un arco che doveva fungere da altare. All’esterno si notano labili tracce di colore rosso pompeiano, mentre la parte destra della grotta risulta crollata, ma formava un unico vano con l’altra di sinistra.
Antico Ospedale di S.Barbara
Succursale dell’Ospedale di Santo Spirito di Roma in Saxia. |