
Via Carcere
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Tabernacoli
La finalità legata alla costruzione di un tabernacolo è quella di proteggere dai pericoli il luogo in cui esso viene ubicato, gli abitanti che vi risiedono e i viandanti che si trovano a percorrerne le vie. Calascibetta vide una ricca fioritura di tabernacoli, soprattutto tra il XVIII e l’inizio del XX secolo, sia nel centro abitato che nelle zone extraurbane.
Via Carcere (1500)
Non è di datazione certa; risulterebbe, per analogie stilistiche, coevo al ciborio di scuola gaginiana, collocato nella navata destra della Regia Cappella e datato 1556.
Scolpito su pietra chiara, è caratterizzato dalla presenza di un timpano quattrocentesco, sormontato da una croce, e da decorazioni cinquecentesche, che fanno ipotizzare una originaria collocazione in una delle tante chiese del territorio xibetano.
Lo stile raffinato e la cura dei particolari rimanda ad una committenza colta.
Sotto il frontale la scritta, incompleta perché cancellata dal tempo ma intuitivamente ricostruibile: “ADORAMUS TE CHRISTE QUIA PER” (SANTAM CRUCEM TUAM REDEMISTI MUNDUM).
Contrada Malpasso (1815)
Tra i più suggestivi perché immersi in uno scenario naturale incontaminato e quasi fuori dal tempo, il tabernacolo risale al 1815.
L’esterno appare piuttosto sobrio: realizzato in pietra locale, reca nella parte superiore una croce scolpita, le iniziali dei cognomi dei privati (B,S,A), che fecero edificare il tabernacolo e la data di costruzione.
Interessante notare che il vano interno si presenti privo di immagini e tinteggiato di bianco in quanto probabilmente l’icona sacra veniva inserita a seconda dei periodi e delle circostanze.
Tabernacolo dell'Addolorata (1875)
Sito in via S. Antonio - Via Maddalena, il tabernacolo, di gusto ottocentesco, venne edificato in una nicchia ricavata dal muro di un’abitazione. Cinque blocchi di pietra di cutu costituiscono la cornice che fa da contorno all’immagine sacra della Madonna, poggiata su un gradino dello spazio interno, privo di ulteriori decorazioni.
Non è nota la data precisa di costruzione, né l’autore dell’opera però di può far risalire il tabernacolo al 1875 circa.
È probabile che la committenza sia da attribuire a privati in ricordo di una chiesa demolita, di cui parla il Borghese. Tra i diversi tabernacoli siti in via Maddalena è il più vicino al centro abitato, essendo comunque, al tempo in cui venne eretto, zona di estrema periferia.
Tabernacolo Cuore di Gesù (1904)
Il tabernacolo dedicato al Sacro Cuore di Gesù venne edificato nel 1904. Sulla chiave dell’arco, sotto la croce che lo sormonta, incorniciata tra i tre motivi lapidei sagomati, è possibile vedere l’incisione dell’immagine di divin Cuore e leggere la data di costruzione.
Collocata sulla strada statale che da Calascibetta porta ad Enna, l’opera si distingue per le dimensioni, superiori a quelle degli altri tabernacoli della zona, e per lo stile neoclassico, che rivela l’abilità degli artigiani locali nel cimentarsi con stilemi tradizionali e classici.
La struttura del tabernacolo è realizzata con blocchi di pietra ben squadrati e da un arco a tutto sesto, parte costruttive ed al tempo stesso elemento decorativo.
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