
Via Carcere
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Via Carcere
La via Carcere rappresenta l’esempio tipico dell’insediamento rupestre xibetano.
Conte Ruggero dichiarò Calascibetta città di diritto regio, quindi la munì di mura e di un castello a settentrione. I primi abitanti del monte Xibet risiedevano in numerose grotte e caverne varie di cui la città è cosparsa. La zona medievale della città, in particolare, nasconde a prima vista la sua parte rupestre, dovuta alla sovrapposizione di altre costruzioni avvenuta nei secoli successivi.
Per comprendere meglio quel periodo storico, occorre leggere bene quel tessuto urbano che oggi si trova inglobato nel vecchio centro storico, riconoscendo le originali strutture medievali in parte rupestri, cui si sovrapposero spesso altre costruzioni del XVIII e XIX secolo. La morfologia del monte Xibet e la natura della roccia affiorante permisero ai primi abitanti di montagna di scavare nella calcarenite grigiastra grotte di svariate dimensioni.
Dalla montagna vennero ricavati rifugi per usi più svariati, grazie all’esposizione prevalentemente a sud ovest. I locali scavati nella roccia erano sufficientemente asciutti e riscaldati nelle ore diurne. Si potevano articolare a diversi livelli poiché la consistenza del materiale lapideo è piuttosto compatta.
La formazione rocciosa inizia proprio nei pressi di Via Carcere e si inoltra per tutta la parte alta del centro abitato.
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